Da uno spunto su Frate Indovino (a pag. 6 – grazie a Giorgio che l’ha segnalato), si scopre che cantare fa bene al cuore, anche a quello vero. Che facesse bene eravamo già convinti ma ci sono prove nuove. Questo lo studio originale. In sintesi dice che il respiro comune influenza il ritmo cardiaco come accade a chi fa yoga e che dopo un po’ che si canta anche i ritmi cardiaci, che sono legati alla respirazione, tendono ad appaiarsi.
Ho sempre considerato che la musica significasse molto di più di tante discipline o esercizi per la salute, magari improvvisate (e non intendo lo yoga). Il potenziale della musica è chiaramente intuito, e questi studi definiscono meglio le ragioni. Che non si ritenga necessario inserirla nella scuola è ancor più una pena. Questo studio dà anche una ragione in più per proporre ad amici di venire a cantare: per lo spirito, per la salute, per praticare l’insieme con altre persone.
E a chi risponde che non ha tempo e che (solo) la ascolta, la musica, ora posso dire – più chiaramente – che non è la stessa cosa.